Recensione di “All’ombra della Grande Quercia” di Christian Malvicini a cura di Tanti libri e troppi caffè

Recensione di “All’ombra della Grande Quercia” di Christian Malvicini

📅 Pubblicato il: 29 aprile 2022
📜 Formato: Copertina flessibile
📃 Numero di pagine: 190

Sinossi

Ai piedi del maestoso albero, s’intrecciano le vite di alcune persone che sono state sconvolte da un incidente stradale in uno sperduto paesello della Lomellina. Ben presto scoprono di avere in comune più di quello che credono. Beatrice si troverà a voler scoprire la verità dietro i sorrisi che la circondano. Saverio si scontrerà con le conseguenze delle proprie scelte passate. Mentre Guido affronterà a viso aperto l’abisso e l’oscurità in cui ristagna la sua vita. Per ognuno di loro, l’incidente sarà solo l’inizio di un qualcosa che cambierà per sempre le loro vite.

“Era come se dio avesse fatto un pizzicotto al mondo, sollevando un lembo della sua cruda carne in quella sterminata e nauseante pianura. Era una miracolosa singolarità della natura in quell’immenso vuoto cosmico. La piccola altura era ricoperta da un rigoglioso e variopinto bosco, per niente omogeneo nelle forme e nei colori. Su di essa svettava, imperiosa, una quercia secolare che sembrava protendersi verso il cielo come una mano che chiedeva aiuto al divino.”

Ai piedi di questo maestoso albero si intrecciano vite. Sconvolti da un incidente stradale si ritrovano avere in comune più di quello che credono. Beatrice, Saverio, Guido e altri si ritroveranno a cercare risposte alle loro domande. Ho trovato questo romanzo molto introspettivo, la prima parte quasi un dialogo con se stesso, mentre la seconda i personaggi si intrecceranno e avranno una crescita fantastica. Ho apprezzato la durezza, la crudeltà e la realtà scritte in queste pagine.

Ma nello stesso tempo la dolcezza e la comprensione. È un romanzo intenso, a tratti quasi psicologico, che attraversa tematiche importanti quali: il lutto, l’amore per se stessi, il ritrovarsi, la rinascita.

Quest’opera letteraria si rivela un viaggio interiore profondo, con una narrazione che inizialmente si svolge come un monologo dell’anima, per poi evolvere in una rete di relazioni che favorisce l’evoluzione personale dei protagonisti. La narrazione affronta con coraggio la brutalità e la verità della vita, senza tralasciare momenti di tenerezza e empatia. La metamorfosi dei personaggi e il loro nuovo modo di interpretare l’esistenza sono tra gli aspetti più toccanti del libro. “All’ombra della grande quercia” è un romanzo che si addentra con forza in temi di rilevanza cruciale come il dolore, l’amore verso se stessi, la ricerca di sé e il rinascere.

Ogni capitolo di questo libro inizia con una riflessione che invita a prendersi un momento per pensare. L’intera narrazione è un percorso che ci spinge a confrontarci con le situazioni più spinose che la vita ci propone. Ho raccolto queste riflessioni in un taccuino perché sono davvero significative; adesso, permettetemi di condividere almeno una o un paio di esse con voi…

“Ho sempre pensato che il mondo fosse mosso dall’osmosi, che le persone, i gruppi, le società si muovessero per un’influenza reciproca di uno sull’altro. Credevo che le idee volassero nell’etere per raggruppare tra di loro le persone, come fossero polline. Guardando tra le righe, poi, ho notato come non fossero le idee ad unire le persone ma le persone stesse. Ho capito che, nell’attraversarsi le vite a vicenda, ogni persona cede qualcosa di sé agli altri, positivo o negativo che sia. In questo modo, nel bene come nel male, si creano profondi e indissolubili legami. Questo è ciò che li unisce.”

“Ogni essere umano che passa nella vita di un altro lascia un segno. A volte basta un singolo instante per instaurare con esso un collegamento: uno sguardo, una parola, un contatto di un secondo. E, da quel momento, il loro futuro può legarsi indissolubilmente. Credo sia la prova che gli incontri casuali non esistano”

“Gli esseri umani sono spesso dilaniati da difficoltà e dolore, ognuno porta dentro un peso diverso che muta in continuazione e che può divenire sempre più greve. Se quel peso non viene alleggerito in qualche maniera, con il tempo inizia a trasformarsi in qualcosa di vivido e onnipresente che non se ne sta solo fermo a pesare sul fegato, ma che inizia a mangiarli dentro. E finiscono rinchiusi in un circolo senza fine, una gabbia senza uscita”.

L’autore ci fa arrivare pienamente, forte e chiaro, queste sensazioni:

⁃ L’amare se stessi è il primo passo verso una rinascita che ci permette di affrontare il mondo con occhi nuovi e un cuore rinnovato.

⁃ Ogni fine nasconde un inizio; nella rinascita, scopriamo che le radici del passato nutrono i fiori del futuro.

“A volte, nella vita degli esseri umani avvengono cose tragiche e traumatiche che però non sono in grado di scalfirli minimamente. Eppure, in altri casi, basta loro una piccola scintilla per innescare un’immensa esplosione nel loro animo.”

Quindi, tirando le somme… 😰😰😰 perché come al solito mi lascio trasportare nelle recensioni e non vado lunga… vado lunghissima 😫😫😫…. :

Per chi cerca un’esperienza di lettura che scava nell’animo, e una lettura profonda e introspettiva, “All’ombra della grande quercia” è senza ombra di dubbio una scelta che non delude.

5/5 ☕️☕️☕️☕️☕️

Sono molto grata all’autore per avermi fornito una copia cartacea del suo romanzo.

Lascia un commento