Recensione di “Lunghi silenzi” di Adriana Angoletta in COLLABORAZIONE con autrice

☕☕☕ RECENSIONE ☕☕☕

Recensione di “Lunghi silenzi” di Adriana Angoletta  in COLLABORAZIONE con autrice

EditoreCTL
Data di pubblicazione 1 dicembre 2020
Copertina flessibile156 pagine

“Ognuno di noi ha un modo per affrontare il dolore che è solo suo. Ognuno di noi ha un modo di reagire al dolore. Qualcuno soccombe, si ammala, cede, qualcuno cade ma si rialza e va avanti, altri combattono cercando una maniera per sopravvivere in attesa che il ricordo faccia meno male.”

💔💔💔 E VOI COME REAGITE AL DOLORE??!! 💔💔💔

Buongiorno cari amici lettori, 

oggi vi parlo di un bellissimo romanzo che ho appena terminato di leggere. 

Una storia veramente toccante, coinvolgente, vera. 

Ma veniamo alla trama:

Un difficile rapporto tra padre e figlio all’indomani dell’incidente stradale nel quale muore Corinne, rispettivamente moglie e madre dei protagonisti. Lei era una giovane pittrice, Carlo è un uomo duro e intransigente, Federico un ragazzo fragile ed emotivo. 

Ciascuno dei due elaborerà il dolore della perdita in maniera diversa: Carlo lottando e combattendo, Federico affrontando con fatica la vita lontano da casa. Dopo i primi episodici contatti non si vedranno né si sentiranno per molti anni. 

Sullo sfondo della storia una città di provincia italiana, la montagna, Parigi. Un imprevedibile colpo di scena chiuderà il romanzo.

“Non è nelle cose umanamente giuste rimanere senza mamma a diciotto anni appena compiuti, in un’età complicata, delicata, soprattutto non sarebbe dovuto rimanere solo un ragazzo come Federico, con un padre come Carlo, freddo e taciturno, un padre lontano dal complicato universo in cui lui viveva. Ma queste cose nella vita non si scelgono, accadono.”

Nei giorni successivi all’incidente ognuno reagisce a suo modo, si creano delle crepe nel rapporto padre e figlio che non verranno, probabilmente, mai più risanate. 

“Federico era un ragazzo sensibile, emotivo e delicato, molto attaccato sia a sua madre che a suo padre, e nonostante gli amici, lo sport e l’età che avrebbe dovuto esigere voglia di indipendenza e di avventura lui al contrario stava bene a casa. Aveva un bellissimo rapporto di complicità con la mamma, la coinvolgeva nelle sue esperienze, le raccontava delle ragazzine che gli piacevano, le chiedeva consigli, l’abbracciava di spalle quando entrava in cucina e lei era china sui fornelli. Parlavano tanto di tutto, non stavano ma in silenzio e condividevano un senso dell’umorismo che li faceva ridere spesso. Era come un vaso di vetro soffiato a mano dalle tinte tenui, dal suono cristallino, poco appariscente ma molto elegante. Anche i suoi colori erano pallidi, la carnagione, i capelli biondo cenere, gli occhi grigio verdi, le efelidi sparse sul viso e sul corpo.”

Consiglio vivamente questo romanzo a chi vuole fare un viaggio nell’animo umano, la penna dell’autrice è veramente coinvolgente, i personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto a livello psicologico. Un libro che in molti passaggi mi ha fatto commuovere e che nel finale mi ha spiazzata…

“Di solito il perdono richiede tempo. E pazienza. Il perdono è un sentiero che si snoda per molti chilometri mettendo alla prova il viaggiatore. Per ognuno il percorso è diverso, la fatica diversa, il risultato diverso. Riguardo al sentiero non ci sono regole, nessuno lo conosce, varia a seconda di chi lo percorre. Perdonare è un atto differente per ciascuno di noi e non si può mai dire come avverrà, in quanto tempo avverrà e se porterà al risultato sperato. Bisogna avere coraggio di partire. Alla fine del viaggio ci si troverà sulla cima di una montagna isolata nel cielo, perché più alta di ogni altra. Da lassù si dominerà la valle e la gente e le nostre paure. Sarà fresca l’aria, la inspireremo fino a sentire un senso di stordimento. Ci sfileremo dalle spalle lo zaino che abbiamo portato per mesi o per anni, e una volta aperto lo rovesceremo gettando nel baratro il suo contenuto, scrollandolo per assicurarci che non sia rimasto più nulla al suo interno – rabbia, risentimento, odio, desiderio di vendetta, rancore voleranno nel vuoto, balzando di sasso in sasso, frantumandosi in mille pezzi, disperdendosi tra le ghiaie. Solo allora capiremo di aver portato un peso gravoso e ci sentiremo leggeri, finalmente liberi, affrancati dal dolore che qualcuno o qualcosa ci aveva provocato.”

4,75/5 ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

2 pensieri riguardo “Recensione di “Lunghi silenzi” di Adriana Angoletta in COLLABORAZIONE con autrice

  1. Da ciò che ho letto qui deve essere proprio un bel libro. Mi interessa molto studiare come ciascuno di noi reagisce al dolore, ne escono sfaccettature diverse, addirittura imprevedibili.
    Spero di leggerlo presto!

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